L’abito non fa il… poliziotto?


Il significato psicologico dell’uniforme

Saggio di Francesco Caccetta[1]

saggio diviseOrmai è abbastanza noto, specialmente per i sempre più numerosi studiosi del linguaggio non verbale e della prossemica, che l’abbigliamento e l’apparenza fisica, sono importanti nello sviluppo iniziale di una relazione sociale e hanno addirittura più effetto della personalità, quindi nelle relazioni iniziali, l’uso, in particolare, dell’uniforme, che identifica una persona con un potere coercitivo, una potenziale capacità di arrestare e usare la forza per ristabilire l’ordine ha un significativo impatto psicologico.

La divisa della polizia rappresenta una tradizione antica come la Legge e alcune ricerche svolte negli Stati Uniti d’America[2], hanno dimostrato che l’abbigliamento ha un notevole impatto nel modo in cui le persone percepiscono gli altri.

Secondo questo studio, l’uniforme delle forze  di polizia ha un profondo impatto psicologico sugli altri e, anche una lieve alterazione allo stile della stessa può cambiare la percezione del cittadino nei confronti di chi la indossa.

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A che gioco giochiamo? Quando la scommessa diventa gambling


gamblingGli adolescenti, nella nostra attuale società, hanno moltissime opportunità di scommettere, più di quante se ne possano veramente realizzare. Spiegare quindi ai nostri figli in che consiste il gioco d’azzardo, può aiutarli a comprendere meglio i rischi che esso comporta. Aiutare i ragazzi a orientarsi verso altri interessi e hobby, può aiutarli inoltre a trovare modi più sani per divertirsi.

Le statistiche già ci dicono che c’è una distinzione di genere, poiché i maschi rischiano di sviluppare problemi di gioco d’azzardo compulsivo più delle femmine.

Uno studio fatto nel sud Australia ha dimostrato che circa il 60% degli adolescenti di età compresa tra i quindici e diciassette anni, hanno scommesso almeno una volta nell’ultimo anno.

Un sondaggio del Regno Unito, mostra invece che un terzo degli adolescenti di età compresa tra i dodici e quindici anni hanno partecipato al gioco d’azzardo on line.

I nostri figli ci sembrano sempre troppo piccoli per queste cose, ma bisogna fare i conti con la realtà e con le statistiche che invece ci dicono che i giovani iniziano a giocare d’azzardo on line o con amici in età precoce, anche a dieci anni. I giochi più comuni, a quell’età, sono le carte e i gratta e vinci.

Fin qui, tutto sommato, non c’è niente di preoccupante, ma alcuni bambini iniziano proprio da queste innocue forme di gioco verso quelle più gravi che sfociano poi nel gioco d’azzardo patologico, detto appunto Gambling.

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