Non è mai troppo tardi (2.0)


“Stati Generali della tutela dei minori online”

Di Francesco Caccetta[1]

minori e internetL’informatica, è una tecnologia veramente importante e, poiché tale, pervade la collettività, modificandone le strutture. L’adozione di ogni tecnologia, a causa del suo carattere essenziale, (ontologico), manifesta ben presto la sua irreversibilità.[2]

Gli adulti se ne rendono conto meno dei giovani e dei giovanissimi, e questo gap generazionale, crea situazioni di elevato rischio con il quale dobbiamo fare i conti tutti!

Reagire velocemente a questa realtà non è così semplice come potrebbe sembrare, anzi, direi che in questi ultimi anni le cose ci sono sfuggite di mano.

La ricerca di soluzioni razionali, tipica della nostra generazione e di quelle che ci hanno preceduto, continua a essere preferita rispetto a una coraggiosa e reattiva presa d’atto del pericolo incombente!

Come ci ricorda il professor Giuseppe O. Longo, non sempre ciò che è razionale è ragionevole: a volte il buon senso e le reazioni istintive hanno più valore pratico delle valutazioni informate, che arriverebbero troppo tardi per essere di qualche utilità[3].

Per fortuna, non è mai troppo tardi e qualcuno, la cui autorevolezza indiscussa accompagnata da un’ineguagliabile preparazione in materia, ha deciso di metterci mano.

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Educazione e alterita’ per la fine del femminicidio


alterita e femminicidioL’amore non sempre è eterno…basta saperlo!

 

Gli omicidi suicidi di uomini che uccidono donne, negli ultimi tempi godono di maggiore visibilità rispetto al passato, anche se le statistiche non ci confermano un importante aumento di tali delitti rispetto agli anni precedenti.

La reiterazione di questo tipo di reati (gravissimi e di alto impatto sociale), al di la delle note problematiche di natura giudiziaria, è forse anche frutto di retaggi culturali e potrebbe essere analizzata osservando i problemi del rapporto logico fra l’identità e l’alterità, fra l’identità e la contraddizione, fra l’affermazione e la negazione, che ancor oggi costituiscono il tema della dialettica introspettiva dell’uomo.

Filosofia a parte, credo sia utile osservare in macro il fenomeno, che i media ci hanno indotto a chiamare femminicidio (termine tra l’altro che rende perfettamente l’idea), al fine di estrapolarne delle riflessioni dalle quali meglio comprendere l’evoluzione odierna dell’io e del sé maschile.

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